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				                                   Lyrics 
				 
				  
				
					
						| Nostra Signora Televisione 
						(1968) 
						
						Nostra Signora Televisione 
				c'è chi va matto per la tua invenzione 
				chi ti contesta i condizionamenti 
				chi si stupisce di tutti i tuoi portenti 
						uno si sollazza coi quiz o l'Intervallo 
				l'altro a rollarti su e giù con il carrello. 
				Nostra Signora Televisione 
				di questo passo ti sposto in balcone 
				tutti ti scrutano, nessuno parla 
				ogni altra idea viene da cestinarla  
						Nostra Signora Televisione... 
						   | 
						
						 
						  
 la tv, agli esordi, in un bar 
						
						
						www.rai.it  | 
					 
				 
				
					
						 
 
					Brani con testi altrui [ta] 
					o strumentali [s] 
					Goodbye '65 
					[ta],
					1966 
					Mary D. [s], 1968 
					Back To Nashville 
					[s], 1969 
					All Is The Same 
					[ta], 1970 
						   | 
						
						                    
						 
						 
						"All 
						is the same / time has gone by..." 
						    
						Cesare Pavese (1908-1950) 
						
						     
						
						
						www.centrostudipavese.it  | 
					 
				 
				  
				
					
						| 
						Attesa (1971) 
						E ho visto il mare e le luci 
				nella notte 
				 e le barche scolorate nei putridi canali di sbocco  e la sera scendere lenta senza una ragione 
				 sulle case sventrate da bieche vanità.  E ho visto l'alba e Venere sfregiata 
				 e le valli inondate di nebbia e i filari di pioppi  
				e i fiori 
				infelici  e le strade, le ferrovie nella loro noia  implorare l'avvento di un concreto aldilà     
						   | 
						
						 
						  
						acque 
						crepuscolari 
						
						
						foto: M. Moramarco 
						  | 
					 
				 
				
					
						| 
				 Ode a un randagio 
				(1971) 
				[Mastro Hiram (1977)] 
				Anche lui ha sofferto 
				 
				reclamando la sua parte di sole 
				 s'è sfinito cercando sua madre  
				in un borgo triviale. Anche lui ha sofferto  
				capitando sull'isola infame 
				 si è dovuto piegare  
				per un pezzo di pane anche lui tra gli scherni  
				e frustate di buio 
				chiedo a Chi ne ha il potere di farne 
				una gemma del ritorno. 
				Anche lui ha sofferto.  
				 [Mastro Hiram è morto 
				e i compagni in affanno lo stanno cercando 
				al crepuscolo un ramo d'acacia 
				forse è lì che è sepolto. 
				Mastro Hiram è morto 
				e per lui geme il cosmo 
				chiedo a Chi ha la Parola di farne 
				una gemma del ritorno. 
				Mastro Hiram risorto] 
						   | 
						
						  
						con 
						il cagnolino Tom (1968-1984) 
               
						foto: G. Castellini | 
					 
				 
				
					
						|   
					L'Oreste 
					(operetta lirock) 
					[ta], 
					1971  
					Rock 
					Introitus 
					[s], 
					1971 
					
					Midday Dream 
					[s], 
					1971 
					Dionysos 
					[s], 1971 
					Come 
					quando c'eri tu 
					
					[s], 
					1972 
						   | 
						
						 
						  
						
						Kleophrades, Dyonisos  
						
						
						(anfora, VI-V sec. a. C) 
						
						
						Antikensammlung (München) 
						
						
						www.utexas.edu 
   | 
					 
				 
				
					
						Il blues del gambero valido (1972)  
						 
						     
						  
						
				 
						
				
				Gamberi 
				validi  
						gambe rivali di  gamberi validi  
						gambe riva lidi 
				 
				gamberi!   | 
						
						  
						  
						
						                               
						                           
						  | 
					 
				 
				
					
						| 
						   
						
						Victoria Station (1972) 
						
						
				 
						
						Arrivo a Victoria Station però tu non ci sei 
						è
				bella Victoria Station, ma dove diavolo sei? 
				"Ci vediamo là, stai tranquillo, va' " 
				"Dici che poi ci si troverà?"  
						Tu confermi, io mi fido, adesso scopro che  
						queste situazioni dickensiane riguardano solo me  
				Giro qua e là, mangio fish and chips  
				sono fritto anch'io, faccio il bis   
						ora vado a Savile Row, chissà se incontro Ray  
						donna, mi hai spellato l'animaccia, che sia amore non 
						direi. 
						Torno a Victoria Station e ancora tu non ci sei 
						è bella Victoria Station ma non arriverai...
  | 
						
						  
						London 
						Victoria Station 
						
						
						
						www.infotransport.co.uk 
						 
						  
						
						"Il circolo Pickwick" 
						
						frontspizio originale 
						con dedica di Ch. Dickens 
						www.gutenberg.org 
						   | 
					 
				 
				
					
						| 
						 
						Laika (1972) 
						Laika, sola 
				nello spazio  
						rovente è lo sputnik e poi dove si va?  Laika, sola nello spazio 
				 
						si stringe su di te l'enormità. Fin dentro gli occhi  
						lampi di notte immonda 
						ma ecco un'altra ronda 
						e ovunque luci beate 
						come un corteo di fate   
				Laika, 
						anima rapita  
						tu
						fatti sentire, abbaia al Re Sole 
						e poi lasciati andare 
						lo spazio adesso è dentro te 
						 
						   
						  
						 | 
						
						  
						     
						Laika (c. 1954 - 1957) 
						
						
						particolare del logo dell'anno geofisico  
      internazionale 1957-1958 | 
					 
				 
				
					
						| 
						Compianto 
				filiale (1973) 
						
						L'alito dei 
				fiocchi lasciò i giardini  
				nell'abbandono  le mani a riscaldarsi nella stretta 
				 
				e poco o nulla usciva da 
				certezza  Correvamo al riparo, stolti come ubriachi  
				il naufragio lontano dai cuori  resta la speranza in Dio,
				dice il predicatore 
				 Dopo la monodia calante mi armo di ali  e se l'inverno 
				toglie vita, un tremito la rende
				 l'altro vento robusto che adoravi  
				è il greco spirito, dove vivi attento 
						   | 
						        
						  
						               luci di neve   
						
						       
						
						
						        
						foto: M. Moramarco 
						
						   | 
					 
				 
				
					
						| Donna di 
				Luzern (1974) 
						Donna di 
				Luzern 
				segno profondo  l'eden delle lancette  
				ha i suoi confini in te 
				sfoggio d'amore 
				tono solare 
				 come una melagrana  
				ti sei aperta a me Donna di Luzern 
				ieri materno
				 forza rappresa  
				come ossessione che sbatte le porte 
				nega la morte 
				 e poi intride  
				l'esatta copia di me E se, sorella di panico 
				ti aspetti troppo da chi 
				 farà una vita da strabico 
				guardati bene da lui  
						 | 
						
						 
						  
						           
						Luzern: Kapellbruecke 
						
						              
						
						www.commons.wikimedia.org 
						 
						  
						"...l'eden 
						delle lancette ha i suoi confini in te..."  | 
					 
				 
				
					
						|   
						Come 
				sapendo (1974) 
				Tra un ferreo 
				inizio e l'altro  
				svolgo il canto  le mutazioni nel fraseggio blu  
				sono prigioni
				se non c'è 
				mistero Come sapendo  
				che il suono roco  
				cadrà spezzato  scendo e mi tendo a decifrare 
				 
				le quartine visuali  tra canestri di granchi  
				posati nelle pievi 
				e memorie dei padri  
				ogni attimo lievi 
						   | 
						
						  
						  
                 
						         29 dicembre 1952  
            ...hama fravash-e 
						ashoãn be-rasad..." 
   | 
					 
				 
				
					
						| 
						Identikit 
						(1975) 
						
						Aspettando loro fermò l'ultima nigredo   
						fino alla consegna del libro segreto  perché per 
						meritare l'Oltrecielo 
						spartì la meraviglia del disgelo E la luce verde, 
						l'antro, la pergamena  
						stanno da sempre fra bisbigli senza nome  cocchiere, 
						tra i pochi, dello spirito pietoso 
				 
						scegliesti poi l'esilio nel Riposo Erano in dieci in 
						una stanza tre per quattro 
				 
						certi in silenzio, altri che davano di matto  "E' 
						lui, è lui", urlò una voce ostile 
				 
						poi venne fucilato nel cortile Vengo dall'abisso, 
						sono io e mi riconosco  
						dopo millenni di angosce senza voce  dopo millenni di 
						immonde esecuzioni 
				 
						cerco Sophia con le sue legioni    
				 
						 
 
  | 
						
						 
						  
						
						"...cerco Sophia con le sue legioni..." 
						
						
						www.sophiaguild.com 
   | 
					 
				 
				
					
						| 
						 
					
					The Rose Of 
					The World  
					
					[ta], 
					1975 
					To A 
					Crimson Lady 
					[s], 
					1975 
					Mother 
					O'Mine 
					[ta], 
					1976 
						 | 
						
						 
						  
						rosa 
						alchemica 
						
						
						da 
						Robert Fludd, Summum Bonum (1629)  | 
					 
				 
				
					
						| 
						Atlas (1976) 
				
				 Atlas era qua 
				solo un minuto fa  adesso siamo in decadenza 
				chissà quando finirà 
				 Lui teneva le balle, il mondo avea sulle spalle  Adamo stava con Eva, lui chissà come faceva 
				C'era una volta un mondo senza pianto 
 pioggia di spade 
				verso Leinth viole e incanto nelle strade 
				in altri termini non saprei 
				 ma so che qui devo volare  
				se no sprofondo nei casi miei 
				 e sabbie mobili superare  
				con il favore degli alisei Medici 
				indecenti che a insaputa delle suore volete concupire le infermiere in ascensore 
				 attenti alle spalle! c'è un paziente in agguato  è Atlas, 
				e sarà felice quando vi avrà castrato
				 C'era una volta il mondo senza pianto  
				pioggia di spade verso Leinth... 
						   | 
						
						 
						  
						
						Atlante 
						
						
						
						Collezione Farnese 
						
						Museo 
						Archeologico Nazionale (Napoli) 
						
						
						
						www.archeona.arti.beniculturali.it  | 
					 
				 
				
					
						
				
					
					
					When The 
					Morning Stars  
					Sang Together 
					[s], 1976 
					
					Il 
					passero ferito 
					[ta], 1977 
					
					Storia 
					leziosa 
					[ta], 1977 
					 
					 
					Bubara, Bubara, Bubara  
					[s + scat vocals], 1977  
						 | 
						
						       
						  
						
						William Blake: When The Morning  
       Stars Sang Together 
						
						         
						da The Book of Job (1825)  | 
					 
				 
				
					
						
						Il boia 
				(1977)  
				
						 
				Il boia 
				scende lungo le scale  
				il giorno è arrivato, adesso poche 
				menate  signori, forse è meglio che andiate  
				il boia 
				Clementino è già 
				sbarcato a Linate  perché oramai siete perduti  
				e allora datemi un boia (il boia è 
				con noi).  Un boia muscoloso e prestante  
				capace di mozzare dieci teste 
				all'istante l'Italia delle corna e dei furti  
				ha l'acqua alla gola e fa 
				degli incubi assurdi  perché oramai siete perduti  
				e allora datemi un boia (il boia è 
				con noi)  Non svegliarti, cerca di calmarti  
				non avere più paura dei 
				ladri  il mondo è in pace, i boia sono tanti  
				almeno tanti quanto sono 
				i furfanti   Il boia che ripara ogni onta  
				infila un bel cappuccio e la 
				forca è già pronta  la gente applaude un poco sudata  
				felice di sapere la città 
				risanata  e mani e teste e membri afflosciati  
				cadono ai piedi del boia 
				(il boia è con noi) 
						   | 
						  
						  
						il 
						noto boia Clementino 
						
						  
						 Joseph 
						I. Guillotin (1738-1814)  | 
					 
				 
				
					
						| 
						 
						Green 
				Man (1978) 
						Viene maggio 
				e tu sei già qui  
				rassegnato alla tua sorte  di gogna e poi di morte, Green Man 
				 ti han conciato per le feste, e dire che  
				al mondo nessuno è più 
				buono di te,
				Green Man  Si sono chiesti dove metterti  
				se nel novero dei santi
				 o in quello dei furfanti, Green Man  ma alla fine hanno capito che 
				 
				al mondo nessuno è più solo di 
				te,
				Green Man   Metti in tasca un po' di blu, Green Man  
				fermati a guardare in 
				su  prima che il Sole sparisca per sempre  
				che la terra resti fango e il tutto resti niente  Ti hanno ucciso e tu vivi ancora 
				 
				negli stracci colorati 
				 nell'erba di quei prati, Green Man  e con le braccia a penzoloni e la testa in su 
				 
				saluti chi resta 
				a crepare quaggiù,
				Green Man  
						 | 
						
						  
						  
						
						Green Man  
						
						con testa in carne ed ossa 
						
						
						
						www.springkeeper.org 
						
						  
						Green 
						Man 
						
						con testa vegetale 
						
						
						www.pwcweb.com  | 
					 
				 
				
					
						| 
						 
						Il ladro dell'amore (1978) 
				 
				Com'è solo il ladro dell'amore  tra le luci di un bar 
				 
				solo  
				senza un amore d'oro 
				e la sua donna bianca  
				e la sua terra bruna 
				 Ha un amico che piange e che gioca  lontano con lui 
				quando cantano le vere canzoni come i vecchi nel viale 
				 
				se moriranno allegri  
				avranno avuto 
				ragione da allora in poi  
				non faticheranno ad aspettare quella donna bianca che non arriva mai 
				 e allora anche io saprò  
				che in un bar non si ruba l'amore Com'è solo il ladro dell'amore 
				 solo con le sue parole  
				che non hanno scosso i mondi  che non hanno detto niente a nessuno Il suo amico 
				è ormai alla fine 
				 
				tra un po' si ucciderà 
				 e gli altri intorno balleranno il ballo della vita  
				e sulla scena volano le ore e suona una campana 
 ma non è per il ladro dell'amore che insegue una stella 
				 
				gridandole il suo amore e tutto intorno ancora tace  
				però è solo questione di ore Com'è solo il ladro dell'amore 
				 tra le luci di un bar... 
						 | 
						
						 
						 
						 
						  
						Holly 
						Bush (London NW3) 
						
						
						www.camranorthlondon.org.uk 
						
						  
						"After 
						You've Gone" 
						di Creamer e Layton 
						
						(copertina dello spartito) 
						
						www.lcweb2.loc.gov 
						
						  
						Vincent 
						Van Gogh, Caffè di notte (1888) 
						Yale University 
						Art Gallery 
						
						
						www.artgallery.yale.edu 
  
						 | 
					 
				 
				
					
						|   
					
					S.I, in 
					memoriam  
					[s], 
					1978 
					Berkeley 
					Woman [s], 
					1978 
					
					Milwaukee Blues 
					[s], 1978 
					 
					Bereshit
					 
					[s+recitativo], 1979 
					Al Ponte 
					d'Inverno 
					
					[s], 1979 
						   | 
						
						  
						"In 
						principio (Bereshit)..." Gen. 1:1 | 
					 
				 
				
					
						| 
						Canzone per 
				Leah M. (1979) 
						Alcool nelle 
				ossa 
				scarpe senza meta  in una sera stralunata  
				e Leah sta già dormendo  
				ai margini di un altro mondo Leah solo tu  
				resti a ricordare
				 le città del nostro amore 
				quei letti sempre sfatti  
				e noi sdraiati pigri come i gatti Leah d'altri tempi 
				stella del mattino
				 sei tu che mi hai sfiorato  
				d'amore sconosciuto  
						e il giorno torna e niente va perduto 
						   | 
						
						 
						  
						"...Leah 
						d'altri tempi / stella del mattino..." 
						   | 
					 
				 
				
					
						
						Canto della fenice (1979) 
						
				 Il mio luogo è il silenzio 
						 
						di un fanciullo remoto  intese chi scrisse  
				  
						  
				post tenebras lux  
						in epoche di gesso tremando
				 alla Parola che scende  da quando sono qui scopro l'inizio 
				 su un muretto scrostato, emblema controluce  la lava esplose 
				 quando Denis passò  
						oltre i soldatini   implorai che false fossero le ceneri 
				 forme che scivolano, dubbi voraci  o specie scomparse 
				 
						infransi nuvole, gocciole s'unirono  e vidi sulla 
						Croce  quattro stagioni, quattro punti cardinali
				 
				ma voi, passeri e 
				lucherini  spero avrete raggiunto i vostri lidi  
				questo il mio annuncio
				 che il vostro tenero essere  
						possa svolgersi altrove   
						e la cripta 
				irradiare sacro fascino di metallo battuto 
				mentre nella palude anonima 
				 setaccio  l'oro divino e spiro sibilando  
				nell'atmosfera 
				d'uomo  tra l'assurdo che lievita  
				e in un pietrame la fenice aspetta 
				 che l'iride al crepuscolo dipinga noi figure  e a un 
				altro preludio ci sospinga | 
						  
						  
						
						fravahr 
						
						
						
						
						www.zarathushtra.com 
						
						
						   
						Denis e Tiziana 
						  
						  
						fenice 
						
						www.crystalinks.com  | 
					 
					 
				
					
						| 
						
						Per 
				dimenticare te (1980) 
						
						Ho cercato di 
				scalare tutti i monti  
				di tuffarmi nelle albe e nei tramonti 
				 per dimenticare te Mi son letto L'odissea di Paperino 
				 
				ho provato con la 
				malva e col chinino  per dimenticare te Ho deciso di buttarmi in mare 
				considerando che non so nuotare 
				 ma in fondo al mare c'eri tu Per dimenticare te  ho telefonato a Lola Falana 
				ho caricato in auto una mondana
				 ma sul cruscotto c'eri tu  
						tu
				che mi guardi e sorridi  
						e mi prendi 
				per mano  e con S. Cristoforo mi raccomandi: "vai piano!" 
   | 
						
						 
						 
						  
						
						"God Save Donald Duck..." 
						(Ray Davies) 
						
						
						www.corporate.disney.go.com 
						 
						  
						"...ho 
						deciso di buttarmi in mare..." 
						
						 
						
						 
						  
						Lola 
						Falana (n. 1942)  | 
					 
				 
				
					
						
						
						 
						
						
						Tanto per capirsi 
				(1980)"Non frappare il carullo!" mi dici 
				tu crefente 
				cataliona, melandra, doffando scalpamente 
				se non sguilli il petofero, meglio la Lappù 
				in un tulchio cigarico quella fa cucù 
				io tostazzo mi fu  
						Pecchie con bile, miuzza cratile  
				la Zardò che mi faga e tu non quizzi a capire 
				Il petofero sfrolla, tu melandra zubbocchi 
				e croppando un musile vai perimetra al pub  
				"Non frappare il carullo" ... 
						   | 
						
						 
						 
						 
						  
						
						"...Non frappare il carullo..." 
						
						Luciano Burani: da Altre realtà  | 
					 
				 
				
					
						| Jolly (1980) 
						
						Dovunque sia 
				quel jolly, lasciate che vi parli  d'altro che corrode e poi rigenera 
				 Largo al jolly amico di spiriti dell'aria  che ha sciolto la cometa  e s'è disperso vivo Linciatelo a sogghigni, se volete 
				 ma è meglio se in segreto gli credete  tanto il jolly 
						anche morto resta allegro  
						e sa che voi girate 
				 pianeti e clessidre per trovare lui  
				 
						 | 
						
						      
						  
						 "...Largo 
						al jolly...." 
						   
						  | 
					 
				 
				
					
						| 
						Cuore è il 
				mio nome (1980) 
						Bah, cuore è 
				il mio nome, poi chi lo sa  è una questione di tatto e di serenità 
				 eh! malcapitata sei con me Tu prova a capire quello che c'è 
				 dentro il paniere della mia giovialità nella foschia del tête-à-tête ci sono notti senza stelle e giorni da pinguino 
				 e amori diroccati come qui se questo lampo che mi hai dato 
				 finirà dentro il paniere, anche fra un anno  mi ricorderò di te e mai tu potrai svelare l'indaco del mare 
				 cercando la ribalta in me  che sono cuore, basta così! 
				 non c'è futuro per noi due ficcati qui ah! malcapitata sei con me 
						 | 
						
						 
						  
						
						"...cuore è il mio nome, poi chi lo sa..." 
						
						 
						  
						
						"...e giorni da pinguino..." 
						
						  
						Mood Indigo 
						(Ellington, Mills, Bigard) 
						
						
						copertina dello spartito 
						www.antiqbook.com 
						 | 
					 
				 
				
					
						| 
						Proprio in 
				quel momento (1981) 
						
						L'avresti 
				detto che finiva così?  
				lasciami il tempo di chiamare un taxi 
				 lontano da te il giorno durerà di più  meno male che è finita così 
				 Stammi a sentire, o parla pure se vuoi  
				un letto non può 
				cambiare niente tra noi  lontano da te, il mal di schiena passerà 
				 
				meno male che è 
				finita così, ma  proprio in quel momento eravamo nel divino 
				 chinati ai margini del mondo  proprio in quel momento, noi felici come il vino 
				 tra il respiro dei cristalli, al fondo del divino  Strada facendo, troverai uno che 
				 
				ti spiegherà l'amore peggio 
				di me  lontano da ma, farai la vita da soubrette  meno male che è finita così, ma  
				 proprio in quel momento eravamo nel divino... 
						  
						 | 
						
						   
						
						  
						
						cristalli di glucosio isomerase 
						
						
						
						www.science.nasa.gov 
						
						  
						
						"...tra il respiro dei cristalli..." 
						   | 
					 
				 
				
					
						| Aspettando 
				Madeleine (1981) 
						
						Voilà, finita 
				è l'astinenza  
				l'annuncio dice:"di bella presenza" 
				 mi 
				sento in forma smisurata  
				procedo come fossi un battistrada  l'appuntamento per un quarto alle tre 
				 
				ma qui son già le sette 
				e Madeleine non c'è...  Chi lo sa dove si è cacciata Madeleine
				 per non sembrare un pomodoro  
				passeggio con decoro in su e in 
				giù  ma dentro, in fondo al cuor  
				io sto aspettando Madeleine
				 Quattro mentine avea comprato  
				nel caso mi puzzasse un poco il 
				fiato  ma la mia Madeleine non arriva  
				e io mi sento andare alla 
				deriva  e aspetto Madeleine mentre il sole va giù  
				ma questo scherzo mi ritorna ancora su  Chi lo sa dove si è cacciata Madeleine
				 sarà con un indossatore  
						o forse a far l'amore in un pied-à-terre  e io rimango qui 
				 
				ad aspettare Madeleine  Poi me ne vado rassegnato 
				 
				per oggi questa Madeleine non verrà
				 ma se la becco in qualche modo  
				vedrai la triste fine che farà 
				 la voglio eliminare a effetto surprise   
						
						 
				senza lasciare tracce 
				e mettermi nei guai  Chi lo sa dove si è cacciata Madeleine 
				 sarà nel Golfo della Sirte  
				o forse gioca a carte in un bistrot
				 e io come un ciula qui  
				ad aspettare Madeleine  Ah! finalmente l'ho braccata 
				 
				andiamo in gita in barca in mezzo 
				al Po  poi sul più bello l'ho sbarcata  
				tra i gorghi annega il 
				nostro qui pro quo  e aspetto il sole mentre Madeleine va giù 
				 
						ma con quel sasso al collo lei non torna su 
						C'est si bon, tra le tue braccia Madeleine
				 per non sembrare un assassino  
				vocifero in latino tra me e me 
				 ma dentro, in fondo al cuor 
				io sto aspettando Madeleine  
						   | 
						
						
							
							MADELEINE 
							
							79, bella presenza, assenza 
							non da meno, cerca max 40,  referenziato, 
							ottima posizione, amante fiumi,  
							scopo amicizia/coniugio. 
							No calvizie, no riporto, no pancia,  
							no perditempo, no gastroresecati.  
							Contatto:  Ag. Matr. Pincdrim  
							tel. 0212-4401020102010  
						
						   
						
						
						"...nel 
						caso mi puzzasse un poco il fiato... " 
						
						
						www.straightfromthedoc.com 
  
						
						  
						"...sarà nel golfo della Sirte... 
						
						 
						  
						
						Jacques Villon, Les Cartes 
						c. 1903 
						
						
						www.nealprincetrust.org 
						
						 
						  
						la 
						Vistola a Torun (Polonia) 
						
						
						foto M. Moramarco  | 
					 
				 
				
					
						|   
						Il sultano e la corriera (1981)  
						  
						
						
						Devo
						imparare a guidare la corriera perché  
						voglio portare un po' a spasso il mio harem 
						Devo imparare a guidare la corriera 
						per rompere le balle alla gente con un clacson fetente 
						e per guidare la corriera in un modo decente 
						occorre almeno avere una patente 
						Voglio imparare a guidare la corriera perché 
						è questo il marchio dell'uomo vincente 
						   | 
						
						  
						 Henri 
						Matisse, Odalisca (1928) 
						
						  
						  
						www.caravanserai.splinder.com | 
					 
					
						
						  | 
					 
				 
				
					
						| 
						Molto strano 
				(1981) 
						Molto strano 
				 
				che questo sia il tramonto di un amore insano 
						adesso pago il conto 
				 e mentre il cameriere intasca la sua mancia  tu rimani seduta e guardi la mia pancia  Per il giorno e la notte 
				 
				e per i sogni che si inseguono a 
				frotte  perché mi hai fatto entrare nel cuore  
				un re con la sua guardia 
				d'onore  Per l'inverno e l'estate  
				per l'aria dei racconti di fate 
				 e perché è un gioco delle mani la vita 
 per oggi ho vinto 
				un'altra partita. Come mai non mi hanno fatto Presidente?  
				molto strano 
				 come mai? bisogna stare molto attenti  
				all'italiano medio, ah! 
				 C'è chi balla la rumba  
				chi invece tiene in mano una bomba 
				 mi dicono che il tempo è scaduto  
				ma io continuo a chiedere 
				aiuto   E quando cado nel fosso  
				vi prego non sputatemi addosso 
				 in fondo non ho fatto del male  
				anche se non ho mangiato il 
				maiale   Come mai non mi hanno fatto Presidente...      
						 | 
						
						 
						   
						
						cameriere lesto                   
						epa aulica 
						
						   
						"... e perché è un gioco delle mani..." 
						
						  
						
						"...c'è chi balla la rumba..." 
						
						  
						puro 
						suino 
						scampato 
						  
						
						  
						 | 
					 
				 
				
					
						| Malta (1982) 
						
						Un sole 
				arancio in campo nero  
				e questa strana angoscia sul veliero  fra mille onde di mercurio stiamo arrivando a Malta So molto bene che nessuno mi aspetta 
				 
				che la mia donna si è 
				mutata in civetta  però malgrado questo e altro a poche miglia c'è Malta e c'è una vecchia storia dentro di me 
				 di quando Ulisse il greco venne a fermarsi quaggiù, però 
				 c'era Calypso a consolarlo, io invece sono solo... Lo specchio guarda le mie facce sudate 
				 
				qui non so più se è 
				l'inferno o l'estate  ma il gioco vale la candela  
				meglio aspettare l'alba prima di scendere in un porto barocco 
				 
				tra il mal odore dei 
				canali di sbocco  a vedere Venere sfregiata mentre sale su Malta Ma perché piangi, uomo senza storia 
				 
				se la tua donna ha deviato 
				la voglia  ce ne son tante così, lascia stare con chi E vuoi scommettere che mentre stai piangendo 
				 
				felicemente lei 
				sta fottendo  solo, non spararti se puoi, casomai spara a lei per questa vecchia storia dentro di me 
				 la flotta di Napoleone i cavalieri batté, però  quei cavalieri erano veri, io invece me la vedo 
						 
						coi mulini a 
				vento Siamo alla fine di questa canzone  
				è solo un incubo in 
				dissoluzione  doveva essere ben triste  
				il mio lamento su Malta 
				 E' sempre in cielo quel tuo sole perverso  
				e la saliva mi va di 
				traverso  tra mille onde di mercurio stiamo partendo da Malta     
						   | 
						
						 
						 
						  
						
						David Teter, A Willing 
						Suspension of Disbelief 
						
						
						www.awesomephotos.wordpress.com 
						 
						  
						Jacob 
						Jordaens, Calypso e Ulisse costruiscono una nave 
						
						(c. 
						1630-35) 
						
						
						www.mlahanas.de 
						 
						 
						
						  
						lo 
						sbarco dei Francesi a Malta (1798) 
						
						stampa 
						dell'epoca, coll.priv.  | 
					 
				 
				
					
						|     
						Le siepi di 
				Ram (1982) 
						Verde 
				d'abisso tra le siepi di Ram cantore di fecondità stami a linea meridiana 
				 
				e tu che resti un'ombra 
				strana 
						  
						   | 
						
						  
						  
          
						       "verde d'abisso..."   
						
						 
						
						                     
						foto: F. Filipponi 
						
						             
						  
						http:/stm.sottosuolo.org  | 
					 
				 
				
					
						| 
						Dolce 
				gigantesca Daisy (1982) 
						Vola 
				l'aeroplano  
				scintilla come un arcobaleno  punta dritto verso il Nord  
				alla ricerca del mio grande amore 
				 duecento chili d'ossa e d'interiora  ma dove sei dolce Daisy?
				 
				ti cerco da almeno tre mesi 
				 dimmi dove sei  Dolce Daisy, batti un colpo se ci sei 
				 
				non farti desiderare 
				 Dolce Daisy, grande e grossa come sei  
				lo sai che non mi 
				sfuggirai dovessi pure ripescarti alle Hawaii   "Un uomo brutto che si crede bello 
				 
				sembra una mosca che sente 
				uccello" 
				 mi dicevi un po' così  
				io non capivo che parlavi di me  ma in questo caso Daisy sappi che 
				 che per lo più, dolce amore  
				con gli anni la bellezza muore 
				 incluso Gregory Peck  Dolce Daisy, batti un colpo... 
				 Vola l'aeroplano 
				scintilla come un arcobaleno  punta dritto verso il Nord  
				alla ricerca di migliori nuove 
				 e in mezzo a bianco qualche cosa si muove  ma non sei tu, dolce amore 
				 
				è l'uomo delle nevi in calore 
				 mica roba per me.    Dolce Daisy, batti un colpo... 
						   | 
						
						 
						  
						
						  
						
						"....Vola 
						l'aeroplano...." 
						 
						 
						 
						  
						
						"...ma dove sei, dolce Daisy..." 
						  
						
						 
						 
						
						Leonardo Da Vinci, particolare da uno studio 
						di due teste senili  
						
						
						(c. 1487-1490) 
						
						  
						yeti 
						autentico garantito 
						
						
						
						
						www.welltuncares.wordpress.com 
						 | 
					 
				 
				
					
						| Non voglio 
				morire d'estate (1982) Non voglio 
				morire d'estate  tra il profumo delle siepi 
				tra le facce abbronzate 
				 se devo tornare in Paradiso  
						o andare all'inferno  voglio avere un preavviso 
				 e cercherò di rimandare la scadenza  
						sperando che mia moglie porti un po' pazienza  non voglio morire d'estate  tra le braccia di un frate  
						dalle ascelle sudate
				 Non voglio morire d'estate  tra schiamazzi e bikini 
 dentro spiagge affollate 
				 se devo salire all'Eliso  
				o scendere all'Ade  voglio almeno un preavviso 
				 e cercherò di rimandare la scadenza  
				sperando che mia moglie 
				parta per Cosenza  (oppure per Piacenza, non fa gran differenza) 
				 non voglio morire svestito  e far così la figura  
				di un maiale arrostito 
						   | 
						
						   
						
						  
						
						"...tra le facce abbronzate..." 
						
						Al 
						Jolson (1886-1950) 
						
						
						www.freerepublic.com 
						
						  
						
						"...dentro spiagge affollate..." 
						
						Coney 
						Island, 1938 
						
						foto 
						Weegee 
						
						
						
						www.photographymuseum.com  | 
					 
				 
				
					
						|   
						 
						Un giorno o 
				l'altro me ne vado in Irlanda (1983) 
						
						Un giorno o 
				l'altro me ne vado in Irlanda  
				là sugli scogli dove il mare 
				canta  il mare canta un triste canto davvero  
				e un uomo muto cavalca 
				il suo destriero Non c'è niente che mi possa fermare  
				sulle colline verdi voglio 
				cantare  e una fanciulla dai capelli rossi sulle labbra voglio baciare Tempo d'autunno sulle coste d'Irlanda 
				 
				il cielo piange mentre 
				il mare canta  io mi rifugio dentro vecchi castelli  
				e qualche gnomo mi balla 
				tra i capelli  dal Ben Bulben vedo un cimitero  
				dove il poeta dorme un sogno 
				vero  e da lontano arriva il cavaliere dritto sul suo destriero Là tra le croci in marmo lancia uno sguardo 
				 poi se ne va ...
				 
						"Know that I would accounted be 
						true brother of a company...." 
						   | 
						
						 
						  
						
						  
						La 
						verde isola dall'alto 
						
						
						
						http://blog.gocrosscampus.com 
  
						
						  
						la 
						tomba di W.B. Yeats  
						(1865-1939) 
						
						
						
						www.commons.wikimedia.org  | 
					 
				 
				
					
						| Come in un 
				film americano (1983) 
						Dai ti prego, 
				non andare via  
						che tu lo voglia o no, sei per sempre mia  come in un film americano 
				 
				voglio baciarti, voglio fare un 
				primo piano Non ti ricordi quel Fred Buscaglione  
				quelle domeniche di panna 
				e di passione  di belle madri speranzose  
				di film di Alberto Sordi e di 
				gazzose  Non ti ricordi quei bei Natali  
				quando ero un pollo felice e 
				giorno e notte erano uguali  quando nessuno naufragava  
				e intorno un dolce paradiso 
				respirava  Ero venuto per cercare un po' di sole  
				ho dato un sogno, ho 
				chiesto al mondo poche ore  e tra i capelli del passato 
				 
				volo alla fine di questo giorno 
				un po' sfiatato Chissà se ci sarò nel giorno che verrà  quando i cieli si apriranno e tra le nubi 
				 
				i quattro cavalieri arriveranno   e poi le trombe suoneranno a distesa  perché le api possano ballare nuovo polline sui fiori 
				 gioia senza ombre dei mattini di maggio  quando il cielo non nasconde 
				 
				un sole amico tra le nubi 
				vagabonde Vorrei tornare indietro, te lo giuro  
				passare un pomeriggio 
				seduto sopra un muro  leggermi in pace Capitan Miki  
						
				e poi arrampicarmi su un 
				albero di fichi ma non si può, e allora andiamo via  
				che tu lo voglia o no, sei 
				per sempre mia  come in un film americano 
						voglio baciarti, voglio fare un 
				primo piano   
						   | 
						  
						  
						Fred 
						Buscaglione (1921-1960) 
						
						
						www.ilpopolodelblues.com 
						
						  
						
						Albrecht Dürer, I cavalieri dell'Apocalisse (1498) 
						
						  
						
						Capitan Miki 
						
						
						www.ifedizioni.it 
						   | 
					 
				 
				
					
						| Sudore e poco 
				più (1983) 
						Donna afosa e molleggiata  
				dimmi cosa vuoi da me  un discorso o un'insalata?  
				vorrai mica andar subito di là? buttarti a testa in giù  
				sopra un letto di bambù 
				 e mentre cerco un cuore  
				tu scendi su di me  mi rubi dentro di te... Situazione un po' stonata 
				 
						tu deliri su di me 
				 e pensare che cercavo una fata  
				 c'est la vie, si capisce 
				anche così sudore e poco più  
				la mia sciagura sei tu  e mentre cerco un cuore  
				tu scendi su di me 
				 mi rubi dentro di te Come burro liquefatto  
				resto qui vicino a te 
				 mezzo muto, mezzo soddisfatto  
				poco male, fra un minuto mi 
				riprenderò 
						   | 
						
						  
						  
						
						"Donna afosa e molleggiata..." 
						Antonio Fantozzi, Cangaceiros 
						
						  
						
						
						"...mezzo muto mezzo 
						soddisfatto..." 
						Antonio Fantozzi, Cangaceiros 
   | 
					 
				 
				
					
						| Amore 
				assassino (1984) 
						Pensando a te 
				alle sette del mattino  bevo un caffé e un litro di vino per dimenticare questo amore assassino 
				 e tu selvatica bambina mi dici che  io devo aspettarti 
				 
				ma all'incrocio della vita è sempre troppo 
				tardi Vai su un altro mondo, io non ti seguirò  ho da fare e perciò io resto qui a bere il mio cordiale 
				 meglio così non c'è niente di male se vado verso il giorno con la faccia gioviale Pensando a te... Sei rimasta sola adesso cerchi me ma è già tardi perché perché alla fine tu mi sei uscita dal cuore
				 non ne potevo più, c'era troppo languore meglio andare a leggere un romanzo d'autore Sei rimasta sola... Pensando a te alle sette del mattino 
				 dopo un caffé e un litro di vino ho dimenticato questo amore assassino 
						   | 
						
						   
						
						  
						"...io non ti seguirò..." 
						Luciano Burani, Altre realtà 
						
						
						  
						Emilio 
						Salgari, La stella dell'Araucania (1906) 
						
						  
						 | 
					 
				 
				
					
						| 
						Indipendentemente dal vino (1984) Indipendentemente dal vino 
				 
				io sono così 
				 triviale e più sopraffino  
				ma come si fa  a non dividersi in due con un sogno che va? Indipendentemente dal vino 
				 
				io cerco te 
				 compagna del mio cammino  
				ma solo a metà  saremo sempre e solo in due  
				con una nuvola in mezzo alla mente 
				 che non è regina ma schiava del mondo  di una macchina insana E tu  mi lasci come un cane 
				 
				mi passa anche la fame 
				 ma poi ci vuole poco  
				per dimenticare te Indipendentemente dal vivo  
				io non ti oltraggerò 
				 non sono mica un cretino  
				(o almeno spero di no)   a finir dentro in galera  
						per vilipendio di una chimera 
				 che non fa più piangere neanche un poeta  un Dannunzio o un esteta E tu mi lasci come un cane... Indipendentemente dal vino 
				 
				lasciatemi qui 
				 voglio spiare il mattino   
						finire così  
						  
						   | 
						
						 
						 
						  
						
						Henri de
						Toulouse-Lautrec, A la Mie (1891) 
						
						Museum 
						of Fine Arts, Boston 
						www.mfa.org 
						
						  
						
						
						"...saremo sempre e 
						solo in due..." 
						Luciano Burani, Altre realtà 
						 
						
						 
						  
						Il 
						vate in molle lettura  | 
					 
				 
				
					
						|   
						Nello 
				specchio dell'amore (1984) 
						
						L'apparenza 
				era all'altezza dei bisogni   
						sembravi quasi la donna dei miei 
				sogni  ma eri un fuoco fatuo, un gioco del destino  un buco nero al mattino Ancora io ti penso e il cuore batte male  indifferente il cielo 
				sta a guardare  e se tra noi non c'è più niente da salvare 
				 meglio vuotare il boccale Ma nello specchio dell'amore 
						 
						la vita sembra un'altra cosa 
				 e anche questa sera senza te  
						all'improvviso torna rosa  è come se tu fossi a un passo da me 
						 
						ma il nostro amore così 
				strano  è un sogno ormai lontano Cade il giorno pesante come il piombo 
						 
						in qualche parte di 
				questo grasso mondo  c'è la mia signora intenta a contemplare 
				 l'angoscia azzurra del mare ma belle dame sans merci, è che durante la tua 
						assenza 
						ho già percorso una fradicia distanza  e ora sto aspettando che l'arcobaleno 
				 mi restituisca il sereno Ma nello specchio dell'amore... Sto correndo e mi sembra d'andar piano 
						 
						non ho neanche una bici 
				sottomano  ah! uno resta indietro e senza preavviso  gli viene meno il sorriso ma ancora io ti penso malgrado la stagione 
						 
						è una tremenda, 
				dolcissima ossessione  tutto passa e va e io porto il mio deserto 
				 sotto il tendone di un circo Ma nello specchio dell'amore... 
						   | 
						    
						
						  
						Berthe 
						Morisot, Psyche (1876) 
						
						
						Thyssen-Bornemisza Collection, Lugano 
						
						www.museothyssen.org 
						 
						  
						
						"...non ho neanche una bici sottomano..." 
						 
						  
						two 
						hearts that beat as one 
						
						
						www.libweb.princeton.edu/  | 
					 
				 
				
					
						|   
						Voglio 
				tornare in paradiso (1985) 
						
						Sto 
				sanguinando di ricordi un po' appannati  di treni addormentati 
				 
				a Bari con mio padre che sanguinava per suo figlio infilato in un berretto 
				 ah! non è Dio che chiede troppo  
				a questo cuore maledetto allora su di me non ci contate più 
				 
				voglio tornare in paradiso 
				e abbandonare queste strade insanguinate  
				dimenticar le vostre 
				facce avvelenate Aspetterò che arrivi la fortuna  lontana come luna 
				 
				nel cielo di novembre ma anche stasera la battona non risponde alla chiamata e un pazzo per la strada 
				 
				suona un'altra serenata allora su di me non ci contate più 
				 
				voglio tornare in 
				paradiso... Poi me ne andrò così come son venuto  un urlo, uno starnuto 
				 
				e chiusa la partita e calerà la notte dentro questa 
				stupida contrada e un pazzo per la strada  
				farà un'altra serenata allora su di me non ci contate più 
				 
				voglio tornare in paradiso... 
						   | 
						
						   
						  
						
						  
						
						"...a Bari con mio padre..." 
						
						foto: G. Moramarco sr. 
						
						  
						il 
						portale celeste  
						
						
						ill.: 
						D. Krieger 
   | 
					 
				 
				
					
						| Dolce come il 
				sonno del mare (1986) Dolce come il 
				sonno del mare  
				o forse come un giorno d'aprile  di quelli quando l'aria è sottile 
				 
				e si potrebbe anche morire 
				 così eri tu nella stanza del mio tempo  così eri tu Così eri tu che in un momento 
				 
				sei salita più su 
				 splendente come un firmamento  
				sconsolato anche lui  così eri tu nel gran finale  
				inventato da me Notte di neve e luci blu  
				amore tirami un po' su il tempo mi accerchia lo sai
				 rottami sparsi intorno a me  
				il mio orologio rulla e tace ma 
				 l'impensabile risplende  
				in ogni zolla di terra scura e bagnata e poi poi ci sei tu che in un momento.... 
						   | 
						
						   
						
						  
						
						"Dolce come il sonno del mare..." 
						
						foto: R. Pagliarini 
						
						  
						"...notte 
						di neve e luci blu..." 
						
						foto: G. Moramarco  | 
					 
				 
				
					
						|   
						Giubilando 
				così (1986) 
						Di corsa a 
				cercarti  
				nella notte chiamarti  mentre tu sei già qui  giubilando così 
				 
				senti che la vita canta dentro me 
				 questa è l'ora, scendi pure se vuoi Sette e quaranta 
				 
				la vita è tutta qui 
				 tu nasci con me.... Dolcemente così  
				cantami la vita che ti porti con te              
				 per il resto conta pure su me 
						   | 
						
						 
						 
						 
						  
						Nebula 
						planetaria IC 418 
						
						www.spacetelescope.org  | 
					 
				 
				
					
						| Duello (1987) 
						Revolver 
				sotto il cuscino, carico per voi all'alba ci sarà un duello tra noi 
				 Lasciate stare i bambini, gente d'oggidì frugate il mondo, ma non cercate lì   
				 Nero su bianco, scriverò del vostro letame e a quelli che verranno resterà la storia più infame Chi rompe paga e i cocci sono suoi non è una sceneggiata o un film di cowboys
				 Ho nominato i padrini, fatelo anche voi non resta molto allo showdown tra di noi
				 ma prima torno a dormire e forse sognerò la fortuna o come un menestrello canterò una storia alla luna 
				Al 
				bando il gossip, la televisione trash  le storie adulterine, 
						siringhe e veline il mondo fa schifo, vorrei gettarlo dal balcone ma forse è solo un vezzo o forse è solo un'opinione Bibbia alla mano, vi dimostrerò che triste fine ai gomorriti  toccò 
				 State perdendo il controllo, ma il drago siete voi il sogno truce svanirà prima o poi   
				 ah! per conto mio, forse andrò a cercare  o come un menestrello canterò una storia alla luna 
						   | 
						
						   
						  
						
						  
						"...lasciate 
						stare i bambini, gente d'oggidì...." 
						
						foto John 
						Moramarco 
						  
						   | 
					 
				 
				
					
						| O mangiare la 
				minestra o saltare la finestra (1988) 
						Perché oramai 
				non c'è più niente da fare  
				o mangiare la minestra o saltare la 
				finestra e dire che io volevo fare l'attore  così calcare il palcoscenico 
				 
				e fare l'autografo alle signore 
				 invece mi sono ridotto a fare il droghiere  e se i clienti se ne vanno non arrivo a fine anno Perché oramai non c'è più niente da fare 
				 
				o mangiare la 
				minestra o saltare la finestra e dire che io volevo fare il cantante 
				 magari un po' confidenziale  
				così le donne venivano in tante 
				 e invece di spilli sono un rappresentante  rappresento 
				invero poco, quasi quasi mi do fuoco perché oramai non c'è più niente da fare 
				 
				o mangiare la 
				minestra  o saltare la finestra o studiare La ginestra o aggredire la maestra 
				 o sposare Clitemnestra o spennare una pollastra  perché oramai... 
				 
						   | 
						  
						  
						  
						
						   | 
					 
				 
				
					
						|   
						I camion di 
						Abenstein (1989) 
						
						Si sono 
				aperte le iscrizioni per la guerra generale  il muto zeppelin sorvola un panorama surreale 
				 ah! il peggio sembra normale I camion di Abenstein e un uomo accoppato
				 e la moglie che piange sul torrido selciato  ma le voci dell'essere non piangono più 
				 e gli uccelli son dispersi in un cielo di gru 
						ah, dai camion di Abenstein trasuda lo squallore 
						di un mondo avvitato alla fine peggiore  
						dunque almeno non rompere anche tu 
						altrimenti mi angoscio di più Nemmeno l'urlo a questo 
						punto c'è qualcuno a sopportare 
						lo show è finito e per di più comincia a piovere sul mare 
				 bisogna quindi sfollare  I camion di Abenstein e un uomo accoppato 
						e la moglie che piange sul torrido selciato... Nella radura a metà strada tra le fabbriche e le dune 
				 due beccamorti malcontenti appena assunti dal Comune  stanno calando 
						la fune I camion di Abenstein e un uomo accoppato 
				 
				e la moglie che 
				piange sul torrido selciato 
						ma le voci dell'essere non piangono più 
						e gli uccelli son dispersi in un cielo di gru 
						   | 
						
						   
						
						  
						  
						  
						"...il 
						grigio zeppelin sorvola un panorama surreale..." 
						Luciano Burani, Altre realtà 
						  
						Edvard 
						Munch, L'urlo (1893)Munch-Museet, 
						Oslo 
						
						www.munch.museum.no  | 
					 
				 
				
					
						
						 
						Quando Keith 
				Moon mi chiese una Kent (1992)
						Quando Keith 
				Moon mi chiese una Kent  
						signora mia non eri ancora nata 
				e la mia vita era un bel viaggio in treno  
				con biglietto di sola 
				andata 
				naturalmente sotto c'era un thrill 
						
				di bassi elettrici, 
				rullanti e Vandrè 
				che suonavamo a iosa senza negoziare cachet 
				Quando Keith Moon mi chiese una Kent  
				nel Palasport ancora semivuoto 
				avevo tredici anni e qualche mese  
				e mi sentivo musicista di 
				frodo  
				chissà perché la chiese proprio a me  
						che non avevo un'espressione fumé   
						magari gli altri erano  
						Quando Keith Moon mi chiese una Kent  
				musicalmente erano vacche 
				grasse 
						capolavori pop a raffica  
						e a millecinquecento lire + tasse 
				ma a parte questo il bello era nell'aria  
						traversata da motivi 
						smaglianti 
				adesso è solo noia  grazie ad incapaci e briganti  
				Non voglio dilatare le virtù dei tempi miei  
				ma credi baby questa è la verità 
				i ladri e gli imbecilli spopolavano anche là  
				però che musica 
				in blue-jeans o in frac!    
				Quando Keith Moon mi chiese una Kent  
						naturalmente io non ce l'avevo 
				ma 
						quella Kent 
						mancata è sempre là  
				con me che ascolto gli Who 
				in piedi  
						il fumo mi fa schifo ma confesso, donna,  
				che non mi sarebbe 
				spiaciuto 
				accendere una sigaretta al batterista fottuto. 
  
						 | 
						
						   
						 
						 
						 
  
						
						  
						il logo 
						degli Who 
						
						
						www.thewho.com 
  
						
						  
						Keith 
						Moon (1946-1978) 
						
						
						
						
						www.lineout.thestranger.com 
  
						  
						  
						 | 
					 
				 
				
					
						| Dolce 
				tempo andato (1993) 
						Dolce tempo 
				andato  
				nelle cantine odore di bucato  e radio a frotte battagliere
				 
						di calde voci inondano il quartiere  che si sveglia nel sole
				 
						un altro giorno in vita dentro un sogno di viole  e 
				pastasciutta condita  
				la folla pigra arriva alla partita
				 qui stanno proprio tutti bene  
				in questo tempo andato senza pene  mi sento arguto ed 
				affiatato  
				solo in mezzo a un prato 
				 guardo nubi vagheggiare lassù  e mangio un pane col 
				formaggio 
				immobile in un raggio 
				 che mi scalda dal midollo in giù  ma ormai è già domani 
				 e il treno va, come brilla la laguna!  
				sabbia, vele, stelle marine  eh sì che questa è vita, la 
				tengo fra le dita  
				e sembra non finire mai più Se la mia storia ti è suonata 
				banale  
				ti chiedo scusa, mi dovevo sfogare  un'altra volta mi 
				rinchiudo tutto dentro di me  
				e mi racconto a una tazzina di caffé  Con questa panna 
				montata nel cielo  
				restare in casa è uno scempio davvero  io quasi quasi scendo 
				in strada  
				e poi mi metto a cantare 
				 una canzone per te e per me Dolce tempo andato 
						  
						odor di pioggia e muschio sul selciato 
				 e anche una luna pellegrina  
				si ferma in questa memorabile mattina
				 e poi c'è il vento di sera  
				l'ultima neve a marzo, viene la primavera e sogno bianchi 
						castelli  
				a letto appena dopo Carosello 
				 qui tutti cantano  
						Volare  
				in questo tempo andato senza bare 
				 e io mi sento smisurato 
				signore del mio prato  sento i merli fischiettare lassù  
				e mangio un pane col formaggio  immobile in un raggio  
				che mi scalda dal midollo fin giù  ma ormai è già domani e 
						il treno va, come brilla la laguna!  
				sabbia, vele e stelle marine  eh sì che questa è vita, la 
				tengo fra le dita  
				e sembra non finire mai più Ero venuto solo per cantare  
				non mi sognavo di far nulla di male
				 col mio colletto di camicia messo male saprei  
				tornare in fretta dentro i fatti miei   ma quella panna 
				montata nel cielo  
				mi fa sentire in espansione il pensiero e quasi quasi scendo 
				in strada  
						poi mi metto a cantare 
				 una canzone per te e per me Con tutti i soldi che hai  
				potresti almeno comperarmi un cappotto  non sono un gigolo, 
				sai  
				ma il dolce tempo è andato in mezzo ai guai  no, non è il 
				caso di parlare  
				meglio sorvolare o ritornare con le fibre laggiù  
				a quei colori profumati 
				 di mare in mezzo ai prati  
				a quella vita che non torna più 
						 | 
						
						 
						  
						
						"... e radio a frotte battagliere..." 
						
						  
						
						"... e pastasciutta condita..." 
						
						
						Alberto Sordi in 
						Un 
						americano a Roma 
						
						  
						
						"..è già domani e il treno va..." 
						  
						
						  
						
						"...come brilla la laguna" 
						
						foto: Mario A. Crömmelch 
						 
						  
						
						Carosello (1957-1977) 
						 
						   
						
						"...sabbia vele e stelle marine..."  
						  
						
						  
						"...quella 
						panna montata nel cielo..." 
						
						
						www.kidsgeo.com 
						  
						" 
						...o ritornare con le fibre laggiù..."  | 
					 
				 
				
					
						
						 
						Perché sei di sole (1997)
						Passa la 
				banda e tu ti metti a marciare  guardi gli ottoni luccicare 
				 
				e le divise blu sgargiare
				 io spio la tua allegria e così sia  
				trilla il vecchio borgo 
				 tutto questo sembra leggendario  
				forse lo è Stella polare, star del muto di lassù 
				 in questa notte 
				la più lucida che fu  brilla nel cielo per i fatti tuoi  
				ma non dimenticare lui 
				 né me, povero girasole Cade un diluvio di pallottole e paillettes
				 
				sulle retrovie
				 ma padre e figlio sono tornati a casa loro  e ormai  di là dai vetri il mondo non rovina più 
				 chitarra e piano stan swingando suppergiù  ci manca un middle eight, fallo tu 
				 
				batti il tempo e suona in 
				blu   
						eh sì, perché tu sei di sole Un'altra band adesso svirgola per noi
				 nel piatto Belgio è bello rivedere Ray  ma la sua voce fucsia spilla te 
				 
				rapsodia geniale 
				 e a ogni levare ruoto intorno a te  
				sincopando danzo te  m'incanto verso te che sei di sole 
						 | 
						
						   
						
						   
						el 
						Niño en todo su splendor 
						
						  
						onde 
						sonore percorrono il Sole 
						
						Colorado 
						Research Associates 
						
						www.cora.nwra.com 
						
						  
						
						Peer, Belgique 2004 
						
						foto: G. Moramarco 
						 
  
						 | 
					 
				 
				
					
						| Senza te non 
				vivrei (si fa per dire) (1998) Senza te non 
				vivrei, si fa per dire      
				per una come te non voglio morire  senza te me ne andrei, ma non so dove 
				 
				o resterei perché magari 
				piove  senza te il mondo sembra grigio 
				ma con te anche il cielo è marron      Senza te sparirei, si fa per dire 
				 
				si tratterebbe solo di 
				smaltire  senza te che farei?, domanda vana  
				mi metterei con una meno 
				strana  senza te mi sembra di bluffare 
				ma con te ero finto da sempre e per quanto io cerchi di capire, so 
				 
				che ho a che fare con una 
				balorda Sono qui un po' per caso  
				cercavo solo un amore  ma se tu mi prendi per il naso  
				ci metto niente ad andare 
				 e camminando nel buio  
				senza paura nel cuore  finirò domattina  
				in un harem di suore 
				...e per quanto io cerchi... Loda il Dio della terra 
				 
				perché ha creato la vite 
				 e questa notte che vibra  
				di mille luci stranite  poi cammina da solo  
				senza paura nel cuore, perché morirai un mattino  
				da celeste viaggiatore Senza te non vivrei, si fa per dire.... 
				 senza te il tempo è alla moviola 
				ma con te ogni attimo 
				esplode 
						 | 
						  
						
						  
						
						"...ma con te anche il cielo è marron..." 
						
						www.aunaocio.com 
						  
						
						"... ma con te ero finto da sempre..." 
						Luciano Burani, Altre realtà 
						 
						  
						
						"... ma con te ogni attimo esplode..."  | 
					 
				 
				
					
						
						 
						 
						 
						Ballata 
				moscia per monsieur Brassens (1999)
						Ballata 
				moscia perché non ci sei  
				in un ritaglio di Parigi  mentre ti chiamo  
						con tutto il silenzio che ho
				 e soffi d'Atlantico sputano gli occhi Ballata moscia per il tempo in cui 
				 
				tu spiritavi questi muri
				 poi venne il fato 
						ti sei assentato ma qui  c'è odor di maglioni, di pipe e canzoni Ballata moscia per monsieur Brassens
				 
				in un impasse che 
				non ha fine  esce un mastino 
						mi azzanna i testicoli, no! 
				 è meglio che andiamo, Brassens ridi piano 
						 | 
						
						  
						 
						  
						
						Impasse Florimond, Paris 1999 
						
						foto: G. Moramarco 
						
						  
						
						Georges Brassens (1921-1981) 
						
						
						foto: Lipnitzki/Roger-Viollet 
						
						
						www.linternaute.com  | 
					 
				 
				
					Middle Eight
					
					[s], 
					1999 
  
				
					
						 
						Invisibili 
				mani (2000)
						Longitudine 
				persa ormai  
				cercarla non conviene  
				altri cieli rovisterai  
						in un angolo tra di noi   
				Se verrà un 
				tempo che poi  
				saremo lontani 
				ancora uniti resteremo  
				da invisibili mani 
				e con il poco di voce che avrò  
						la mia  storia di te canterò 
						e questa voce salirà  
				intorno il tuo viso 
				sarà com'esserti vicino  
				in un bel paradiso  
				l'impercettibile calco di noi  
						nelle pause del suono farai  
				... stretti da invisibili mani 
				se così ti sfioro le mani 
				è solo per sentirle svanire 
				e come tocchi di nube  
				penso le carezze per te   
				... stretti da invisibili mani 
				Acqua e cielo per un viavai  
				senza contorni scuri 
						passeggiando mi troverai  
				in un angolo meglio noi  
				Se verrà un tempo che poi... 
						   | 
						 
 
						  
						
						"...Longitudine persa ormai..." 
						Luciano Burani, Altre realtà 
						
						  
						
						"...soleggiando mi troverai..." 
						Luciano Burani, Altre realtà  | 
					 
				 
				
					
						
						 
						Canzone 
				d'inverno (2001)
						Sarà così, 
				con sette rose blu  
				che mi presenterò da te  dopo un lungo cammino amaro  
				tra le paludi e le stelle del sud 
				 per ritrovare un tempo che non c'è  
				o che non vedo più  forse non saprò che cosa dire  
				starò in piedi in silenzio ad 
				aspettare 
				 un cenno del tuo fraseggio sioux Guardando te, in fondo scenderò 
				 
				agli occhi neri e liquidi 
				 voglio il lieve tormento ameno  
				delle tue mani graffiate alle 
				mie  in una sera di nebbia sulla via  
				che riporta a noi  tra gli umori scalzi delle case  
				e i lampioni contorti dalla 
				solitudine  che hai versato in me L'amore qui è un soffio di irrealtà 
				 
				come il tremore che mi 
				prende  quando sento che nasci in me  
				o come linfa che scorre via 
				 dietro le scorze stanche  
				o acqua viva tra le pietre affrante 
				 forse è una rugiada sulle ossa  
				forse un salto nel vuote delle 
				altezze  di questo immenso ricordo di te Non so, non so, ma la nave se ne va 
				 
						fragile lascia tutti i 
				porti  poi sparisce nel grande mare  
				io mi rifugio in un lembo di te 
				 e la tua immagine lancia lune esauste  
				davanti a me  senti com'è strano scivolare  
				nell'abisso di questo arcano 
				amore che canto con voce d'inverno per te Eccola qui, la magica realtà 
				 
				di desideri e crema al rum 
				 nel deserto infuocato, oppure  
						in una notte di neve blu  accarezzando i miei sogni arrivi tu 
				 
				e ti fermi qui 
				 sulle mie parole puoi volare  
				la penosa disdetta di un giullare 
				togli e io ricomincerò  Bruciano là, in un cielo che passò
				 
				Pegaso e Phoenix alte e 
				mute dolce luna d'inverno ascolta  
				non è rimasto nessuno qui 
				 e anche le foto di lei sono tra i rifiuti  
				di questa età 
				 tu splendi sulla neve insanguinata  
				e converti il destino a 
				un'altra fiaba grama  che un altro canterà  
						   | 
						
						 
						.jpg)  
						
						J.B. Cacca, In una sera 
						 
						
						
						 
						  
						"...o 
						acqua viva tra le pietre affrante..."  
						
						foto: 
						Roberto Pagliarini 
						
						  
						"... 
						poi sparisce nel grande mare..." 
						
						foto: 
						Pierluigi Gallo 
						
						  
						"...in 
						una notte di neve blu..." 
						
						
						  
						Gulbrandt Sether, Snowy Night      (c. 1910) 
						
						
						
						www.tradwaygallery.com 
						  
						"...dolce 
						luna d'inverno, ascolta..." 
						   | 
					 
				 
				
					
						|   
						Oltre ogni 
				oltre (2002) 
						Oltre ogni 
				oltre  
				così io ti amerò  e tu che hai un sapore di stella  
				così forse mi amerai. 
				 Oltre ogni oltre  
				scavalco l'orizzonte  e tu mia transilvanica fata  
				salta con me. Dove vai? scherzavo, torna giù  
				blandamente stenditi vicina 
				 e in un torrido bailamme  
				capirai che il mio volerti è oltre ogni oltre  
				così la notte va 
				 tra sagome e ferite lontane  
				la vita sta voltando di qua. Oltre ogni oltre  
				fin là ti porterò 
				 e tu mia transilvanica fata 
				luccica un po' 
						   | 
						  
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						J.B. 
						Cacca, Oltre ogni oltre 
						 
						 
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						J.B. 
						Cacca, Fin là ti porterò 
						  
						 | 
					 
				 
				
					
						| Chak Chak 
				(2003) 
						Non cerco più 
				in te  
						qualcosa che sta in me la proiezione si conclude qui a metà l'unica 
				chance è l'invarianza 
				mi pare che in sostanza stia qui il film 
				e poi che ne sarà dei fotogrammi tagliati  
				torna alla realtà per quanto mi riguarda voglio che mai più 
				 
				telefoni di notte e dici: "per piacere, non chiamare più" cerca una strada e segui quella 
				ti sentirai più snella e io saprò da qui partire per Chak Chak 
				gocce, deserto lieve e tutti gli 
				yazad  
						convenuti là Non cerco più in te  
				e parto per l'Iran 
						il viaggio è lungo e chiede solo verità ti lascio agli 
				 
				ipse dixit scemi 
				do un bel colpo di reni e vado là a Chak Chak 
				Chak Chak mi sbalzerà 
				 mi bagnerà di luce 
				questa è la realtà  parto per Chak Chak  
						   | 
						
						 
						  
                 
						
						Chak Chak, Yazd (Iran) 
						 
						  
						         
						"...gocce e deserto lievi..." 
						
						             
						
						www.kderambakhshfilm.org 
						 
						  
						
						"...mi goccerà di luce, questa la realtà... 
						
						              
						www.meybod.net  | 
					 
				 
				
					
						|   
						Regalati una rosa marron (2003) 
						Carina, non 
				lo nego, però  sei una donna arrogante, molto deprimente  stai tutto il giorno a fare il make-up
				 gli specchi sono annoiati di occhi imbalsamati  che luce non esprimono più Scendi da quel trono se no neanche un pescecane ti filerà per fame 
				 a parte il fatto che su di te  pende una taglia da tempo per leso sentimento 
				 regalati una rosa marron sì, marron oppure grigia, mettila in valigia e se puoi
				 porta in viaggio i tuoi guai, ma poi  
				svegliati dal tuo sonno di 
				robot  leva quei chiodi che hai sul cuore, prova a cantare Carina, non lo nego.... 
						regalati una rosa marron 
						sì, marron oppure grigia, già che la tua vita è così 
						senza luce, perché non sai 
						ridere di te stessa e dei tuoi guai 
						cogliere l'attimo fuggente senza domande  
						Talento, non lo nego, ne hai 
				 sai fare bene le frittelle e rompere le balle  il tuo problema in fondo sta qui 
				 non riesci mai a indovinare se è ora di allentare  almeno per salvare il bon ton  
				 Scendi da quel trono se no ... regalati una rosa marron  sì marron 
						oppure grigia, mettila in valigia e se puoi... Carina, non lo nego, però 
				 sei una donna arrogante e allora dammi mente  regalati una rosa marron 
						   | 
						
						   
						
						  
						
						"... sei una donna arrogante..." 
						Luciano Burani, da  Illuminati 
						  
						"...neanche 
						un pescecane..." 
						  
						  
						"...e 
						allora dammi mente / regalati una rosa marron" 
						
						www.masnovias.com  | 
					 
				 
				
					
						| Torbida dea 
				(2004) Già, tu, 
				torbida dea  
				sguscia, scappa, con la tua vita  
				di latta e di ruggine, di indugi e reclami 
				 torna all'ombra che ami, ma non dilagare più  passa di striscio e non ti fermare qui 
				 sono altri tempi i miei, tempi così così Eh, già, turgida dea 
				 
				credevi mai di fomentare i miei sogni?  
				e invece li hai depistati  sono occhi appannati su glabre pareti 
				 e come sapendo che qui non c'è strada per te  fai del mondo un puré per chi ti adora Sì, tu, lurida dea 
				 
				laccata, sei sempre il disastro che eri 
				parvenza di luce ammaccata  getta in mare la spada e riparti da zero 
				 Maya luttuosa, improbabile sposa  il tempo ce l'hai, ma non la mia metrica ormai 
						 | 
						
						 
						  
						
						Alexander Runciman, Ariadne  
						(XVIII sec.) 
						
						Achenbach 
						Found. for Graphic Ars 
						 
						
						
						www.famfs.org 
  
						
						.jpg)  
						J.B. 
						Cacca, Lurida dea  
						 
						 | 
					 
				 
				
					
						
						 
						Troppo di te 
				(2005)
						Troppi poveri 
				esseri  
				troppo dolore sprecato  troppe scimmie che ballano sopra il mio prato Troppo di te, voglio che tu vada via presto sono intasato di te, ancora un poco e rischio l'arresto ora mi spoglio di te, ti lascio questo amore sbiadito fanno la fila per te, ma quanto a me mi sono salvato salvato da te, dalle tue grinfie di bugiarda incallita la vita tifa per me chiaro che ne ho troppo di te, basta con le contorsioni 
						dei tuoi discorsi flambè ormai ne ho pieni anche i coglioni vengo dagli anni del rock, però non ero mica d'accordo che tu ti muovessi così, chiamando clandestini a bordo merda! non mi va di far la parte dello smidollato stregato da una così Troppi incubi gelidi 
				 
				troppe estati maligne troppi coiti squallidi e troppe matrigne Troppo di te, dico: pratica archiviata 
						ma perché poi sia così mi devo procurare una fata ricominciare potrei in tutta un'altra dimensione velocemente saprei sfuggire alla grottesca visione di te, dei tuoi capricci di insensata cafona la mia zona è 
				 
				off limits per te chiaro che ne ho troppo di te, basta con le contorsioni... Troppe anime pallide 
				 
				troppe tentate rapine troppi rapaci che girano tra le rovine 
				troppo di te    
						   | 
						
						   
						
						  
						"...troppe 
						scimmie che ballano sopra il mio prato..." 
						  
						
						  
						"...vengo 
						dagli anni del rock..." 
						
						foto: G. Castellini 
						
						   
						"...troppi 
						rapaci che girano..." 
						  
						 | 
					 
				 
				
					
						| 
						Mi faccio 
				ridere scordando te (2005) 
						Facendo finta 
				di pensare ad altro  
				in fondo al cuore io coltivo te  che sei la rosa bianca di José Martì dentro me
				 uhm! peccato, ma è così  Cerco di dimenticare  
				ma sono un'isola in mezzo al tuo mare 
				 tu mi circondi dunque è inutile fuggire cosicché  mi lascio piangere pensando a te Sto volteggiando su una luna rosa 
				 
				distante mille anni luce da 
				te  ma poi la sera mogia scende e mi preparo un caffé  
				uhm! identico al tuo sorriso  
				 Stanco e sovraccaricato  
				mi lego a considerazioni sul fato 
				 e in un istante memorabile rivedo che  lassù giocavo con Garrincha e Pelé Mi chiedo dove te ne vai 
				 
				con me recluso in questo tempo di 
				malinconia  ma poi rinuncio e cincischio un po' tra me e me 
				 fantasticando in una melodia Io cerco di dimenticare  
				ma sono un'isola in mezzo al tuo mare 
				... Io dico di pensare ad altro  
				ma in queste cose sono poco 
				scaltro  comunque vado ad aggiustarmi e mi ritiro in me  mi lascio vivere scansando te Per qualche attimo retrò 
				 
				la serenata  di Vadinho a donna 
				Flor ti farei ma sui miei passi non voglio più tornare sento che 
				 con te si rischia di annegare e mentre vado ad asciugarmi il cuore 
				 
				io mi ricordo vagamente 
				di noi  ti lascio un suono verde denso di sorgente ma poi 
				 uhm!, mi piace che sia finita totalmente emancipato  
				come un canguro salto in tondo su un 
				prato  e in un tripudio di maracas poi concludo che mi faccio ridere scordando te 
				 
						 | 
						
						 
						 
						  
						
						"... la rosa bianca di José Martì..." 
						
						fotocomposizione: Roberto Pagliarini 
						
						  
						
						Garrincha & Pelè 
						
						
						www.geocities.com 
						 
						
						  
						
						Albrecht Dürer, Melencholia I 
						(1517) 
						
						  
						
						"...ti lascio un suono 
						verde..." 
						
						www.coolchaser.com 
						
						  
						
						"...come un canguro salto in tondo..." 
						  
						 | 
					 
				 
				
					
						| 
						 
						Sunday 
				per C. (2005) 
						
						Io, venti 
				anni in più  
				il cuore strascicato in mezzo alle budella  tu, tutt'altro show
				 
				con la tua faccia fin de siècle
				e 
				caramella ma cosa vuoi che faccia se  
						mi susciti infondatamente 
				Io allerta sto  
				sfuma l'argento nei tuoi occhi di gazzella 
				 tu balbetti un po'  
						e dici: "chiederò consiglio a mia sorella" ma cosa vuoi che sappia lei 
						 
						dei nostri mancamenti-lampo 
				 e poi vedremo se vincerà la mia ragione  
				oppure il tuo 
				profilo da infelice antica  
				ora in congedo perché  
				io ti spiego che  
				vent'anni in più non sono mica una storiella tu protesti un 
				po'   
				e poi ritorni a consultare tua sorella ma cosa vuoi che sappia lei di questi nostri colpi bassi.. 
						   | 
						
						  
						
						Frederick Leighton, 
						Melittion  
           
						(1882) 
						
						
						
						www.collection.aucklandartgallery.govt.nz. | 
					 
				 
				
					
						| Antico sogno 
				per C. (2006) 
						Esordio alla 
				grande come amore pretende  mie lettere argute di tue grazie imbevute 
				 semaforo verde, luce della tua carne  
				segreto di menta  e vabbe' sì, ma poi non è andata così Nativi di un canto, avvolti nel manto 
				 di stelle operaie, fior di notte brutale  le tue mani affrante guarite all'istante 
				 
				ti lancio una vita
				 e vabbe' sì, ma poi non è andata così Storia di traverso 
						meraviglia disfatta 
				 il mio orgoglio, del resto 
						impiccato a una cravatta coppia a fisarmonica senza postulati 
				 come si fa a incollare due cuori smodati  
				senza abilità? Al picnic nuziale io porto le mele 
				 restiamo sposati fino a che scende il sole  sui prati allegria, poi tutti van via 
				 
				noi fissi d'amore
				 e vabbe' si, ma poi non è andata così Così passa il tempo, la mano sul mento sta lì per capire il tuo pio delirare 
				 il mistral batte il mare, da rabbrividire  
				noi dentro a 
				guardare  e vabbe' sì, ma poi non è andata così 
						   | 
						
						 
						  
						  
						
						"...luce della tua carne..." 
						  
						faccia 
						sardonica incravattata 
						
						
						foto: G. Moramarco 
						
						 
						  
						
						l'Atlantico in Porto 
						
						
						foto: G. Moramarco 
						   | 
					 
				 
				
					
						| 
						Sopra pensiero di te (2006) 
						La novità è 
				sul fondo del mare  
				è là che tu mi vuoi cancellare, allora
				 io salgo via, riesco a riaffiorare  ma tu sei già qui sull'onda ad incantare Povera sirena, non lo sai? me ne vado con gli alisei 
				 da domani tu non mi avrai  Sopra pensiero di te  
				l'ultima acqua per me Quello tra noi è un portento d'amore 
				anche se, ormai c'è solo un livore stanco  e vecchie viltà e pretesti bacati 
				 spazzati via dal vento sui nostri prati Sei rimasta in balìa di te, col tuo canto acido che
				 tra i coralli s'impiglierà Sopra pensiero di te  
				l'ultima eco per me 
				 
						 | 
						
						 
						  
						John 
						W. Waterhouse, A Mermaid (1901) 
						
						Royal 
						Academy of Arts, London 
						
						www.jwwaterhouse.com 
						   | 
					 
				 
				
					
						
						 
						 
						Epigramma per 
				C.  (2006)
						Piove sole 
				 
				bene  
				malgrado 
				perché siamo   
				io e te  
				anche se  
						non so dove 
						sì, non so dove 
						forse 
						reclusi nel mare. 
						Piove sole 
						come  
						sui prati 
						e finiamo 
						io e te 
						sì, io e te 
						ma non so dove 
						neanche come 
						forse 
						reclusi nel mare  | 
						
						  
						          
						Alba sul colle di Giano 
          
						foto: 
						Michele Moramarco 
 
						  
						
						"...forse reclusi nel mare..." 
						
						Luciano Burani, da Altre realtà 
   | 
					 
				 
				
					
						
						Virtuali eroi 
				(2007) 
						
						E' mezzanotte 
						e col tormento di te  
						schivando il cielo mi domando perché perché mi sono 
						allucinato, allucinato così, di te 
				 che sei un altro pianeta, un pianeta lontano da me  e non 
						c'è un gesto o una parola di consonanza tra noi solo una blanda follia che ci fa credere eroi 
						sì, virtuali 
				eroi ma sono inevitabilmente abbindolato da te, che ormai te la ridi sapendo che sarei nei guai, e che guai!
				 dovessi tu dileguarti e io restarmene qui  su una panchina di sbieco come la bocca che hai Spumeggiante, poi ritrosa ermetica matrona 
				 clamorosa dolce insidia tu  sai bene che mi sono innamorato 
						 
						musicalmente di te, eh sì 
				 che firmi contro la guerra ma ti diverti a ferirmi così  
						dal nostro cono di luce dovresti uscire, ché poi 
				 vivremo vite parallele da fantomatici eroi  Quando resti in lontananza mi riprendo i sogni tocco il cielo con un dito ma 
				 poi ritorni e io mi trovo incamerato  
						magicamente così, da te 
				 che sei un'anima storta e controindicata per me  da questo miele 
						andato a male dovremmo uscire ché poi vivremo vite spaesate da 
						fantomatici eroi E' mezzanotte col tormento di te 
				 
				schivando il cielo mi domando 
				perché perché mi sono inacidito, inacidito a go-go di te 
						che mi ricordi una pernice ma vai bene così, oh yeah 
				 col tuo sorriso da interdetta nelle budella mi stai 
				  
				e con quegli occhi spioventi mi dici tutto di noi 
						sì,
						molto vedo 
				in te e infatti leggo tra le righe e riconosco  
						che mai
						e poi mai 
				 potrà finire in pareggio  
						questa partita a ping-pong
						tra di noi 
				 adesso è meglio che chiudiamo 
						sarà un successo, vedrai 
				 non vanno bene i compromessi tra due virtuali eroi 
				 
						 
						   | 
						
						 
						   
						   
						"...che ci fa credere eroi..." 
                 
						 
						
						  
						
						"...tocco il cielo con un dito, ma..." 
						
						
						www.ebaumsworld.com 
						 
						
						 
						  
						
						pernice (mosaico, I-II 
						sec. d.C) 
						
						sinagoga di Hammm-Lif (Tunisia) 
						
						Brooklyn Museum 
						
						
						www.archaeology.about.com 
						 
						 
						  
						
						"...questa partita a ping-pong..." 
						   | 
					 
				 
				
					
						| Vaudeville finale 
				(2007) Eccomi 
				arrivato qui 
				questa è l'ultima fermata 
				poi c'è il mare  
				e il treno come fa? 
				fa o non fa, ci sei tu 
						sventolata da una musica blu 
						vivo navigando in questo vaudeville per te 
						 | 
						
						 
						  
						
						"...vivo navigando in questo vaudeville per te" 
						
						
						www.photobucket.com 
						   | 
					 
				 
				
					
						| 
				 
					
					Masonic 
					Ritual Rhapsody  
					[s], 
					2007-2008 
					
					include 
					temi scritti dal 1971 al 2007 
						 | 
						
						 
						  
						
						Simboli e colori massonici 
						
						
						Ionic Lodge n. 31 
						Grand Lodge A.F. & A.M. of Delaware 
						
						www.ionic31.org 
   | 
					 
				 
				
					
						
						E ogni 
				momento ti amo (2008) 
						
						
				 
				
						E 
				ogni momento ti amo 
						come sempre e come mai 
						un controvento lontano  
						mi respinge verso noi 
				che non abbiamo imparato  
						a conoscere il perché 
				dell'incanto sillabato  
						che farciva i matinées. 
				E ogni momento ti amo  
						non capisco come mai 
				un firmamento araucano  
						mi riavvolge dentro noi 
				che non ci siamo più visti  
						né cercati e men che mai 
						valutando i precedenti 
						torneremmo a fare guai   
				 
				ma gli occhi restano qui 
						occhi a precipizio che  
				si aggiudicavano rime  
						tra delizia e naïvetè     
				 
				E ogni momento ti amo 
 come sempre e come mai 
				nel testamento spartano  
						c'è già scritto che tu avrai    
						ciò di cui ero capace  
						in artistica malìa   
				quello che si dice amore 
						ma è di più malinconia   
				 
						
						
						
						
				 
   
  | 
						
						   
						"...un 
						firmamento araucano 
						mi riavvolge dentro noi..." 
      
						 www.media.bigoo.ws | 
					 
					
						| 
				  
				Lunisol (2009) 
						Ehi, 
						donna ignota, vieni e sverna qui 
						ché se mi arpeggi un monumento ti farò 
						e Lunisol ti chiamerò, ti chiamerai 
						duplice e astrale, più epigastrica che no. 
						Tu, nella tua voce velata di canto 
						gusto di sambuca hai 
						dai, nascondimi un po' 
						mi salverò da altre insidie. 
						Ehi, donna ignota, vieni e svieni qui 
						ché se vaneggi un po' di consulenza avrai    
						e Lunisol ti catalogherò 
						duplice e astrale, più epigastrica che no 
						...quasi laforghiana tu  
						ma rimani così, mandorla e brie 
						ché mi piaci  
						
						
						ehi, Lunisol, 
						io sono sempre qui.. 
						Tu nella mia voce color amaranto... 
						 
  
						 | 
						
						  
						  
						"...Lunisol 
						ti chiamerai" 
						
						  
						
						"...quasi laforghiana tu" 
						
						F. 
						Skarbina: ritratto di Jules Laforgue (1885)  | 
					 
					 
				
					
						
						Tuffo d'essere (2010) 
				 
						Tuffo d'essere 
						in un'aurora blanda e livida 
						come un lievito 
						rilancia un pane sempre azzimo 
						Tuffo d'essere 
						tu, occhi alati ma non sfuggono 
						è tutto quanto 
						quel che si offre a un cardiopatico: 
						un chiaroscuro  
						tuffo d'essere 
						tra corpi laidi e vagotonici 
						che spiegano 
						brandelli di esistenze querule... 
						un chiaroscuro  
						tuffo d'essere 
						saremo tutti più laconici 
						dentro caotici  
						alberghi pieni di mammiferi   | 
						
						  
						      
						J.B Cacca, Tuffo d'essere | 
					 
				 
				
					
						| La ballata di Scaroun 
				(2010) Guarda che 
				luna che c'è, parlale un po' 
				chissà se risponde, qualcosa dirà.... 
				Questa è la 
				storia di Scaroun 
				che un giorno capitò 
				a guerra ormai finita 
				nella stalla si insediò 
				paglia non gliene mancava 
				tra le braghe alla zuava 
				e così Scaroun
				si mise a lavorare 
				accudire gli animali  
				pulire e rastrellare 
				si accontentava di poco  
				vivendo senza fiatar. 
				Donde venisse non si sa 
				però si dice che  
				parlava con gli oggetti 
				che stanno sospesi nel ciel 
				sole luna stelle e pianeti 
				che da qui ci sembrano quieti 
				invece lui gesticolava  
				nitriva e farfugliava 
				agitato dell'incanto 
				lo stesso di Vincent Van Gogh 
				nelle mattine dorate  
				e
				nelle sere blu. 
				
				Sull'aia ballano il fox trot 
				ma lui restava lì  
				a guardare il Grande Carro 
				gli spiegasse lui il perché 
				di questa terra amara 
				voleva una risposta chiara 
				e poi tornava nella stalla 
				tra un asino ed un bue 
				a dormir fantasticando 
				sul gran popolo del ciel 
				sugli anelli di Saturno  
				lui ballava il suo fox trot. 
				Questa è la storia di Scaroun 
				che un giorno se ne andò 
				ufficialmente ignoto  
				ancor prima di sparire 
				solo dentro i suoi vestiti 
				larghi storti lisi e ingialliti 
				e adesso dove sei?  
				povero Scaroun 
				ma Dio che non si scorda 
				il tuo posto ti darà 
				nel presepe celestiale  
				certo la cometa sarai. 
						   | 
						
						   
						  
						
						  
						
						
						"...qualcosa dirà..." 
						  
						
						  
						 
						
						"....agitato dall'incanto 
						lo stesso di Vincent Van Gogh..." 
     
						  
						  
						
						  
						
						"....nel presepe celestiale 
						certo la cometa sarai"  | 
					 
					
						| L'uomo di Altamura 
				(2011) Questa è 
				l'avventura  
				di Ciccillo da Altamura 
				paleontologicamente chic 
				
				che dormiva dentro il Pulo  
				e non russava mai 
				sonno senza sogni... 
				
				Prima che all'Imperatore 
				a Ciccillo era battuto il cuore 
				cinquantamila anni sono un bel distacco 
				perché sulla linea della vita 
				chi chiude prima ha vinto la partita 
				i nati morti, quelli dei primordi 
				ne sanno molto più di noi. 
				Poi un bel giorno si svegliò 
				col suo scheletro di perla andò 
				peregrinando alla ricerca di un compare 
				ma dei suoi nessuno c'è 
				solo ombre della notte  
				e non val la pena rompersi la schiena 
				inseguendo chi non c'è. 
				Dove vai? tra Murgia e nuvole 
				se in un pozzo tu cadrai 
				poi nessuno ti ripescherà. 
				Ehi Ciccillo dove vai?!  
				non ficcarti in mezzo a troppi guai 
				ché senza boria, al netto della storia  
				l'uomo di Altamura sei. 
				Dove vai? tra claustri e vicoli 
				finirai dentro un bar  
				e la gente si spaventerà. 
				Bada Ciccillo a quel che fai !  
				forse è meglio rincasare, sai 
				ché senza boria, al netto della storia 
				l'uomo di Altamura sei. 
						   | 
						  
						  
						"Prima 
						che all'Imperatore 
						a Ciccillo era battuto il cuore..." 
						  
						
						  
						
						"...dove vai? tra claustri e vicoli..."  | 
					 
					
						
				Bethlehem (2012) 
				 
				E il Profeta arrivò  
				davanti al Ponte d'Inverno il tiranno negò  
				riparo a lui e ai destrieri 
				dal gelo di Datush 
				mille anni passarono ma dolore ci fu. 
				Poi la stella spuntò  
				in un cielo cobalto divina brillò 
				e i buoni Magi partirono  
				in cerca del Re 
				re di giustizia e di pace in cui riparo è. 
				Non c'era posto alla locanda 
				per la la nostra Madre santa e lo sposo Yoseph 
				soltanto un caravanserraglio 
				come se fosse per sbaglio quel nascere là. 
				Impallidirono le stelle al cospetto di Lui 
				formidabile incanto negli antri più bui 
				angeli, greggi e pastori  
				cantavano Chi 
				era venuto a portare il giorno di Elohim. 
				Tutto giubila ormai 
				gusto di paradiso tra i muri di Bethlehem 
				questo è il più dolce segreto 
				che all'uomo si dà 
				un divino roseto nei cuori vivrà. 
				Guarda le stelle volteggiare 
				sulle terre e il vasto mare, dalla nave che va 
				ma un'altra luce splende a prua 
				una luce tutta sua, è grazia per noi! 
				E fedelmente ritornando, ecco i Magi che vanno 
				cavalcando le aurore verso le rose d'Iran 
				mentre il despota Erode 
				a furia orrenda si dà 
				uccidendo innocenti in villaggi e città 
				ma alla fine verrà il trionfo dei bimbi  
				nel Regno senza età 
				l'oro illustra l'eterno, l'incenso alto va 
				e la mirra diffonde aroma dell'aldilà 
				Non c'era posto in quelle ore 
				per l'ancella del Signore e lo sposo Yoseph 
				ma tra quei docili animali 
				fu un riparo senza uguali, immensa Beltà. | 
						    
						
						  
						
						Zarathushtra (II millennio a.C) 
						  
						
						  
						"...e 
						i buoni Magi partirono in cerca del Re..." 
						 
  
						
						  
						"... 
						ma tra quei docili animali 
						fu un riparo senza uguali..." 
						 
 
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				www.megghy.com 
				
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